RACCONTI D’AUTUNNO

Ovvero sette storie brevi  da leggere in sette pomeriggi di pioggia

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(PRECAUZIONI D’USO: prima di sedersi per leggere un buon racconto assicurarsi di avere a disposizione caffè e biscotti al burro, una coperta e una candela)

L’autunno è l’icona mondiale dei pomeriggi grigi e freddi. Se l’inverno è “neve e cioccolata calda” , l’autunno è “foglie secche, tè e ovviamente pioggia”. Il comune denominatore di tutte le stagioni sono però i libri che inevitabilmente finiamo per associare al periodo in cui li abbiamo letti o in cui sono ambientati.

Il risultato è che se io penso all’autunno, e alle foglie, al tè e alla pioggia, la prima cosa a cui penso sono i racconti. Non so il motivo. Potrebbe essere perché quando andavo a scuola l’autunno era il periodo in cui ci si doveva dar da fare con lo studio e di tempo per i romanzi non ce n’era, di conseguenza, era molto più rapido e leggero scegliere un buon racconto. Per l’occasione ho anche sfornato un modo di dire che passerà alla storia.

Il racconto autunnale ideale deve durare il tempo di un bel temporale: non più di due ore di lettura. Deve essere appassionante e caldo. Evitate storie ambientate in Siberia o avventure con protagonista Umberto Nobile al polo nord. Meglio ancora se l’opera in questione l’ha scritta qualche autore del vostro cuore, perché vi coccolerebbe più di chiunque altro. Io sono fortunata perché i miei tre autori preferiti  (Poe, Bradbury e Marquez) hanno sfornato un’infinità di racconti, più o meno brevi che mi accompagnano da sempre nelle giornate più uggiose. Ma non perdiamoci in chiacchiere, vediamo quali sono i miei sette racconti preferiti per pomeriggi piovosi.

  • La mascherata della Morte Rossa, di Edgar Allan Poe. Ok, è un super classico ma è il top dei top delle storie di Poe. Se non lo avete letto non solo avete l’obbligo morale di provvedere ma siete anche fortunati perché ve lo gusterete per la prima volta. Sceglietelo se non avete paura del macabro o se siete affascinati da ambientazioni gotiche e oscure.  Evitatelo se il vostro autore preferito è Paolo Giordano.
  • Uccello di rapina, di Marion Zimmer Bradley. Eccoci alla seconda puntata di “M.Z. Bradley regina indiscussa della fantascienza”. Una lettura piacevole, per un pomeriggio nella mente di una delle più grandi scrittrici della storia. Se vi piacciono le situazioni al limite tra fantascienza e fantasy questa autrice fa il caso vostro. Trovarlo potrebbe essere difficile, ma nel volume “Le più belle storie di Marion Zimmer Bradley” troverete questo ed altri racconti avvincenti, come “La Selvaggia”(tutto molto girl power).
  • Il principe felice, di Oscar Wilde. Questo si che è un classicone. Da bambina lo leggevo quasi ogni giorno e ogni volta ci trovavo uno spunto per nuove riflessioni che all’epoca mi sembravano rivelatorie. Avete presente le famose e abusatissime citazioni di Wilde? Ecco. Potrebbe sembrare una storiella per ragazzi ma non è così.
  • Il mercato dei folletti, di Cristina Rossetti. Un poemetto incantato, con protagoniste due sorelle e uno stuolo di folletti birbanti. C’è chi ci vede un che di erotico e chi crede sia adatto dagli otto anni in giù. In linea di massima è il delirio di una religiosa che ha una gran paura dei propri istinti ! Molto suggestivo. Se andate in giro con la maglietta dello Stregatto fa per voi.
  • MATU-MALOA, di Stefano Benni. Vabbè, se comprate la raccolta di racconti “Il bar sotto il mare” di pomeriggi piovosi ne desidererete moltissimi! Il racconto del marinaio, Matu, Maloa, è un delirio alla Moby Dick, ma molto più simpatico e snello. Magari da leggere con in sottofondo proprio “Moby Dick” de il Banco del Mutuo Soccorso. Piacevolissimo e soprattutto vi strapperà qualche sorriso.
  • L’ignoto ignoto, di Mark Forsyth. Una perla rarissima, immancabile nella libreria di un lettore incallito. Durante un temporale riuscirete a leggerlo forse tre volte tanto è breve. E lo amerete ogni volta. Vi farà vedere i libri come mai li avete visti prima. Potrebbe essere definito un saggio breve, anzi brevissimo.
  • Beren e Lùthien, di J.R.R. Tolkien. Prima che qualche hobbit super fan mi linci, devo spiegare che non si tratta propriamente di un racconto. Infatti è più che altro un capitolo celeberrimo del Silmarillion (la famosa raccolta di leggende dietro “Il signore degli Anelli” e il mondo di Arda in generale). Volevo inserire in questa TOP SEVEN una bella storia d’amore per accontentare tutti i gusti, ma di storie d’amore degne di essere lette e amate ce ne sono troppe. Se vi dicessi, però,  che lo stesso Tolkien e sua moglie riportano sulla loro lapide, oltre ai loro veri nomi, anche questi due? E se vi dicessi che per quel che mi riguarda questa storia d’amore batte Romeo e Giulietta 5 a 1? Se vi dicessi che il Silmarillion va aldilà di qualunque umana comprensione? Vi ho incuriositi? E allora andate, pellegrini, e leggete.

Sperando che piova.

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