“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire” diceva Albert Einstein.
Mai avrei pensato che mi sarei messa a leggere un libro che parla di guerra, che parla di caccia ai nazisti, di esperimenti farmacologici su prigionieri. Mai. Perché?
Perché so che questi libri mi fanno stare male e mi trascinano nel baratro della storia dell’uomo. Quando ho iniziato a leggere “Il sentimento del ferro” di Giaime Alonge, autore che già conoscevo in quanto esperto di cinema, mi sono lentamente fidata e piano piano la storia di Shlomo e Anton mi ha trascinato proprio dove non sarei mai voluta finire: 1941, piena Seconda Guerra Mondiale, Prussia Orientale. Il maggiore delle SS Hans Lichtblau viene messo alla guida di un programma di ricerca che utilizza prigionieri dei campi sia come cavie che come assistenti (Kommando Gardenia). Ma non è tutto qui, perché nel 1982, Lichtblau continua a fare del male, ha solo cambiato nome. Dopo la fine della Guerra, infatti, era scappato in America dove insiste nell’avere fra le mani della droga, razzia villaggi e combatte i sandinisti. Anton e Shlomo si rimettono sulle sue tracce, finendo travolti nella loro caccia all’uomo.
“Ora non puoi fare niente per lui, ma un giorno lo vendicherai”
Giaime Alonge ha deciso di raccontare questo spaccato di storia servendosi dei ritmi incalzanti della spy story. Un’idea geniale, perché intrattiene e incolla il lettore alle pagine senza mai annoiare. Da questo si può imparare molto: si ripassa storia (una storia non così passata come può sembrare), geografia, geopolitica e molto altro.
L’autore la sa lunga, conosce questi argomenti come le sue tasche e ti ci fa immergere completamente con le sue dettagliate descrizioni. I dialoghi a volte sono da brividi eppure lo stile narrativo è molto semplice.
Insomma, come mio primo approccio ai romanzi di guerra e alle spy story è andato bene. L’unica pecca di questo libro, come di tutti i suoi simili per genere, è la mancanza di protagoniste femminili che, ahimè, ricorda come il connubio storia del mondo e donna sia complessa da narrare.
data di uscita: 17 gennaio 2019
pagine: 461
voto: 7