La musa degli incubi

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Dopo mesi di attesa ecco che finalmente possiamo parlare del meraviglioso seguito de “Il sognatore” di Laini Taylor. Il primo libro mi era piaciuto, una bella storia che lasciava però parecchi misteri e domande.

Il libro si apre esattamente dove si era interrotto l’altro : Lazlo ha scoperto di essere uno di loro, un dio, è diventato blu e ha salvato Pianto. Sarai è morta precipitando dal serafino e la sua anima è stata furbamente acchiappata da Minya, la quale continua a desiderare la sua vendetta sugli umani.

Minya arriva a minacciare Lazlo: se lui non la aiuta a scendere in città (dove con il suo esercito di fantasmi vuole fare una strage) lei lascerà andare l’anima di Sarai perdendola per sempre. Lazlo non vuole naturalmente perdere Sarai, il loro è un amore appena nato ma forte, che vuole crescere e sopravvivere nonostante le condizioni ostili.

Ma la storia non è esclusivamente incentrata sui sentimenti delle giovani divinità rinchiuse nel gigantesco serafino. A Pianto l’alchimista Thyon il Nero ha la possibilità di entrare nell’antica biblioteca della città, rimasta sepolta sotto una delle orribili creazioni del crudele dio Skathis, duecento anni prima.

Parallelamente viene narrata l’intricata e passionale storia di due sorelle. Laini Tayloir sceglie di raccontare questa parte di storia con dolcezza, goccia dopo goccia, dando al lettore il tempo di metabolizzare e comprendere. Perché naturalmente è tutto collegato.

Bello e potente. Commovente e pieno di speranza! Ho amato come Laini ha raccontato la debilitazione che deriva dal rancore, come questo esaurisca le energie e prosciughi l’anima. Chiaramente lo scopo del libro non è spiegare come superare certi dolori, ma anzi è quello di dimostrare che è possibile, che c’è di meglio che covare odio.

Una bella lezione per tutti, dunque.

voto: 9 (questo secondo capitolo mi ha decisamente entusiasmato più del primo)

TRAMA o LEGGERI SPOILER

I giovani dei, spaventati dalla potente forza distruttiva di Minya decidono di sedarla con una tisana preparata dalle Ellen (le due balie fantasma che hanno cresciuto i ragazzi). Sarai ha così modo di entrare nei sogni della bambina mai cresciuta, scontrandosi con un mondo di incubi e ricordi troppo dolorosi per essere sopportati. Minya non è un mostro, è una bambina cresciuta senza amore, ha assistito ad un orrendo massacro e ha sopportato il peso della responsabilità e del senso di colpa. Lei si rimprovera di non aver fatto di più, di non aver salvato più bambini dal massacro di Eril- Fane. Ma, poi, era proprio da lui, dal Massacratore di dei, che doveva salvare i neonati?

Sarai comprende che nei ricordi di Minya c’è qualcosa di terribile, un segreto potente.

Già nel primo libro si era capito che le  sei divinità che avevano soggiogato Pianto avevano uno scopo preciso: rapire gli umani per procreare. Ma perché? Perché fare tutti quei bambini?

La risposta si trova nel passato. Nella storia delle due sorelle, Nova e Kora, cresciute nella speranza di essere salvate dalla loro orrenda vita, dai mesarthim, gli dei blu. E in effetti un giorno questi arrivano, con una piccola flotta capitanata proprio da Skathis e vengono valutate, per capire quale fosse il loro potere: Kora è potente, è un astral, ovvero la sua anima può uscire dal suo corpo sotto forma di qualcosa, nel suo caso un’aquila bianca (nel caso di Sarai con le falene). Ma Nova è ancora più potente, perché può rubare e amplificare i poteri degli altri. Skathis non accetta che qualcuno possa essere più potente di lui e così la abbandona sulla sua isola orribile, portandosi via Kora.

Kora però non farà la vita che aveva sempre sognato: Skathis è un capitano orrendo, ossessionato dal potere e dalla ricchezza. Quando arrivano a Pianto (che non si chiamava Pianto) ha l’idea imprenditoriale più oscena dell’universo: fare bambini con poteri speciali e rivenderli. Ovviamente, mette su una fortuna. A discapito di tutte le giovani ragazze rapite e violentate (la cui memoria è stata però cancellata) e di Kora, unica divinità con un minimo di coscienza che in preda al panico manda a sua sorella Nova una disperata richiesta di aiuto.

Per Nova sarà l’inizio di un lungo e sanguinario viaggio fra i mondi, per due secoli cerca la sorella, la vuole salvare e vuole uccidere quel mostro di Skathis.

 

SPOILERONI E FINALE

Quando Nova raggiunge Pianto si scontra con Lazlo; crede sia Skathis per via del suo potere di fabbro (manipola il metallo divino) e non crede alla storia che le viene raccontata. Non accetta che sua sorella possa essere veramente morta fino a che non le parla e capisce, si arrende al destino, e si uccide.

La storia si chiude piena di speranza. La nuova flotta, composta da dei, umani e fantasmi è pronta a partire alla volta dell’universo, alla ricerca dei bambini che furono venduti ma soprattutto alla ricerca di libertà.

Forse il finale è stato troppo edulcorato e tutti i personaggi hanno risolto  le proprie turbe in maniera un po’ troppo frettolosa. Ma giusto.

 

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