Cinque messaggi su dieci che ricevo su Instagram terminano con un tenero e coraggioso “ma posso farti una domanda?” Potete facilmente immaginarla. Riguarda la mia età e i miei due bambini. Io non mi offendo, perché dovrei? La curiosità è umana e io la conosco bene. Io stessa guardavo le giovani mamme domandandomi il perché lo fossero. Lo hanno scelto? è capitato? sono felici o no? Non me lo fossi mai chiesta!!!
Comunque io sono qui, sono nata nel 1996, vado per i ventitré anni e ho due bambini, uno di tre anni e uno di… quasi uno.
O MAMMA MIA! E COME E’ POTUTO SUCCEDERE?
Direi che il come è piuttosto ovvio, ma posso fare un passo indietro e dire che nel 2014 ero disperata, dovevo preparare la maturità e decidere che cosa fare della mia vita. No, in realtà lo sapevo, volevo fare Lettere Moderne, ma davo qualche possibilità anche a storia dell’arte, psicologia e cinema (e astronomia, ma questa è un’altra storia).
L’ultimo dei miei pensieri era l’Amore. E invece, abbassata la guardia venti secondi ecco che arriva e mi scombina i piani, l’equilibrio e ..la vita! Era quasi fine anno e io passavo l’ora di pranzo su facebook, dove per fare la speciale me ne esco con questa perla:
“A tutti piace il vintage, ma scommetto che nessuno si sognerebbe di mangiare un’insalata del 1968”
MA CHE CAVOLO VOLEVA DIRE?
Non lo so, per me era proprio una bella frase intelligente, che comunque, dopo qualche giorno aveva 0 like e 0 commenti. Poi il miracolo (?), Mr Otterton mette mi piace e iniziamo a scriverci. Diceva che la frase non aveva senso ma gli piaceva come ragionavo.
Il 18 dicembre 2014 arriva il primo bacio, arrivano le chiamate dopo cena, le passeggiate, il cinema, le presentazioni con i miei amici, la ruota panoramica, il cioccolato dell’Esselunga e la birra degli gnomi. Insomma, sì, era nato l’Amore. Rapidamente, così rapidamente da sembrare incredibile, ci sembrava di conoscerci da sempre.
Sì ma io avevo l’esame di maturità! La concentrazione, dov’era la concentrazione?
Inizio a notare qualche strano malessere ma i medici mi dicono che sto benissimo, mi fanno anche un’ecografia per star tranquilli e nuovamente mi dicono che non c’è nulla di strano, vai serena, scherzano. (Avrei scoperto solo successivamente che avevo appena superato le cinque settimane! La gravidanza andava serenissima in effetti!).
Dato che sto bene, che ho ottimi voti e che la tesina su Federico Fellini è la più bella mai vista nel mio Liceo, sto alla grande. Che super anno il 2015! L’esame? Una stupidaggine, ne esco più forte e consapevole di cosa sono capace. Sono pronta a tutto mi dico, e lo dico anche a mia madre, mentre aspettiamo il mio turno per una nuova visita medica (eh sì qualcosa di strano c’è, me lo sento). Mia mamma mi dice che lo aveva sempre detto che ero un genio. Sì, la mia mamma non aveva idea che il suo genio era incinta, ma lo avrebbe scoperto pochissimi minuti dopo. Io ero sul lettino, stavo pensando di organizzare un giretto a Torino con Mr Otterton, quando il ginecologo e l’infermiera si guardano stupiti. Si alza il sipario e…
“Signorina… c’è un bimbo qui!”
O SIGNOR SANTO AMEN! E CHI CE LO AVEVA MESSO ?!
Quella sera, ripreso il mio colore naturale, Mr Otterton mi ha abbracciato fortissimo e la paura si è fatta un po’ da parte. Da lì in poi è stata una discesa dolce e tranquilla. Poi … poi, il giorno dopo la data presunta dal parto, stufa di quella panzona ingombrante ho bevuto un intero botticino di olio di ricino e il mattino dopo è arrivato quel piccolo, sfrontato, robusto e magnifico bimbo, Emanuele. Lo guardo bene e sì, ha proprio la faccia da Lele, i Lele sono tutti fighetti biondi, buon per lui!
Era il 20 gennaio 2016 e l’unica cosa che mi ricordavo di quella notte ero io che guardavo Andrea, Mr Otterton, negli occhi, fra una contrazione e l’altra, e nel modo più cinematografico possibile gli ringhio “io non ne faccio mai più!”
E POI?
E poi mi sono detta che in quattro saremmo stati ancora meglio! Il mio sogno erano due bambini che crescevano insieme, sostenendosi e giocando sempre. Due alleati. Dato che eravamo già in pista conveniva ballare, no? Alla fine ci siamo lanciati, senza riflettere molto, e il 17 maggio 2018 è arrivato quel piccolo, sfrontato, robusto e magnifico bimbo, Matteo. Olè!
Come dicevo prima ho 23 anni e due bambini, francamente di anni me ne sento 33 e di figli pare averne dodici. Ma… sono tanto felice. Ci sono momenti in cui la gente ha il tatto di un T-REX, ci sono giorni in cui mi domando “e se…?” ma alla fine mi rendo conto che non potevo circondarmi di persone migliori. Ogni tanto al parco qualche mamma mi chiede da quanto tempo faccio la baby-sitter,o mi guarda storto, e mi sono sentita dire praticamente di tutto (PROPRIO DI TUTTO). Ma ci sono persone così, persone che devono sempre avere qualcosa da dire e da commentare, come la cassiera del supermercato. Qualche anno prima mi aveva visto con mio fratello e mi aveva chiesto se fosse mio, al mio “no sono la sorella” commentò “si ma praticamente sei una mamma”.
Beh qualche mese fa, vedendomi con i miei figli se esce con “praticamente sei una sorella” MAMMA MIA CHE DONNA INTELLIGENTE, NASA ACCOGLILA!
No, non sono una sorella. Ho 23 anni ma sono la mamma. Così come non è praticamente una nonna una madre di 45 anni. Siamo mamme, l’età centra davvero molto poco.
Voi, però, continuate a chiedere e fare domande tranquillamente, mi fa piacere parlare di quei due! Certo, magari evitate di giudicare, ma questo si dovrebbe fare in generale nella vita. Perché l’unica cosa da giudicare in questi casi è la bellezza incondizionata dei bambini.
P.S. i figli sono la cosa più bella del mondo, tranne quando vuoi leggere un libro o rovesciano cose liquide sul divano.
P.P.S. non replicatelo a casa, capito minorenni?
P.P.P.S. quando avranno vent’anni e saranno due fustacchioni io avrò quarant’anni, ragazzi, quarant’anni. In giro mi crederanno una furbacchiona… e in effetti, lo sono.
Ho ventidue anni, siamo quasi coetanee e no, non ho figli, ma ti ammiro tantissimo. Francamente non mi sono chiesta il motivo per il quale tu sia una mamma giovane, piuttosto volevo “ascoltare” la tua storia senza il minimo giudizio. Ho letto l’articolo tutto d’un fiato e mi ha fatto riflettere soprattutto in merito al fatto che ci piace giudicare sempre e comunque. Possiamo puntare il dito verso questa ragazza? Sì! EVVIVA. Sono fidanzata da quattro anni e non so cosa si prova a sentirsi dire di aspettare un bambino però complimenti, davvero. Tanti auguri ai tuoi due piccoli, hanno una mamma intelligente, con la testa libera.
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grazie mille Cassandra! Io sto imparando a ignorare tutti i giudizi negativi non richiesti, si sta molto meglio!!
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Io sono diventata nonna a 46 anni e la gente mi chiede se sono la mamma di Gioia e io mi sento strafelice…grazie a mia figlia che alla tua stessa età ha deciso di accogliere la vita.
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Come dicevo, questi bambini portano soprattutto una grande gioia!!! 🙂
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