E’ tempo di ricominciare

PicsArt_04-07-02.20.03.jpgSono felicissima di parlarvi di questo libro, seguito dell’acclamato “Figlie di una nuova era” di Carmen Korn. Il primo capitolo ci aveva emozionato con la sua delicatezza e i suoi amabilissimi inciuci sentimentali, ci aveva trasportato nelle vite di Käthe, Henny, Ida, Lina e i loro amici e parenti,  abbiamo affrontato con loro il passaggio all’età adulta, il lavoro, i primi amori e poi la guerra e l’avvento del nazismo. Abbiamo imparato a conoscere la loro forza ma anche le loro debolezze…

E’ tempo di cominciare inizia esattamente dove ci eravamo fermati: la Seconda Guerra Mondiale è terminata e ha lasciato la Germania devastata e Amburgo, la città delle protagoniste, è distrutta dai bombardamenti. Da un lato c’è la grande voglia di ricostruire tutto, di superare il dramma degli anni ’40 e andare avanti, ma dall’altro c’è il doloroso senso di colpa che dilania i superstiti, come se andare avanti fosse irrispettoso per tutti coloro che non ce l’hanno fatta.

Henny è convinta che la sua migliore amica, Käthe sia ancora viva, è certa di averla vista  su un tram, la notte di San Silvestro del ’49 ma nessuno capisce come mai, se davvero è in città, non si  faccia viva. Facciamo un passo indietro, nel primo libro Ernst Lhur, il secondo marito di Henny, denunciò Käthe e sua madre alla Gestapo, che vennero deportate  nel campo di concentramento di Neuengamme.

Non si hanno notizie neppure di Rudi, il marito di Käthe, che è sperduto in Russia da ormai diversi anni e suo padre, Alessandro Garuti, fa avanti e indietro dall’Italia per scoprire se ci sono notizie: può fortunatamente contare sull’aiuto di Theo Unger, che dopo essere stato lasciato dalla moglie Elisabeth ha aperto le porte di casa sua a Klaus, il figlio omosessuale di Henny (il suo grande amore).

Ida invece è ancora con il suo esotico Tian e la loro Florentine, una ragazzina bellissima e forte, come sua madre, e vivono tutti e tre a casa della brava Guste. In realtà Ida è annoiata e cerca di distrarsi da quella vita coniugale tanto desiderata quanto insoddisfacente, ma questo continua insoddisfazione fa parte del carattere della più volubile e capricciosa del gruppo.

Lina e Louise continuano a lavorare nella loro libreria, e passano il tempo a chiacchierare come due vecchie amanti, all’ombra del ricordo di Landman.

In questo nuovo capitolo gli anni scorreranno rapidamente e in men che non si dica ci si ritrova ad assistere allo sbarco sulla Luna, ad ascoltare i Beatles e temere lo scoppio di una terza guerra mondiale. Partecipiamo alla crescita e alla maturazione dei personaggi, assistiamo al loro diventare grandi (o anziani), al loro scoprire il mondo e far errori. Ed è proprio durante queste piccole similitudini con la vita vera che ci si accorge di come la Korn è stata in grado di trasportarci ad Amburgo, facendoci diventare parte di quel gruppo di amici e parenti.

Alla fine di questo romanzo, ancor più che alla fine del primo, sento di essere stata lì con loro e di aver conosciuto fino in fondo ogni membro del gruppo. I capitoli continuano ad essere lunghi e suddivisi per periodo (marzo 1949, ecc) anche le scene, così come in Figlie di una nuova era, sono rapide ma dettagliate, apparentemente slegate fra loro. In realtà sono pochi gli episodi che non hanno alcuna ripercussione sugli eventi futuri! Intrecci narrativi sobri e puliti come sempre.

CONSIDERAZIONI

Nel suo insieme il romanzo è delicatamente struggente (proprio per quel suo non essere epico ma realistico) e lo stile narrativo di Carmen Korn è squisito: descrizioni perfette e dialoghi veri. Fantastiche le numerosissime citazioni musicali e culturali dell’epoca, che trasportano direttamente nei ribelli anni ’60. Il finale è una bomba che lascia con il fiato sospeso e con una gran bisogno di leggere il seguito…

VOTO: 9

PAGINE: 563

 

 

 

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