Luglio per me è sempre stato un mese particolarmente faticoso, saranno il caldo, la voglia di vacanza e il bisogno di staccare… fatto sta che sentivo di voler ascoltare qualcosa di avvolgente e rinfrescante. Le Vite Nascoste dei Colori di Laura Imai Messina si è rivelata la scelta ideale.
Ho letto la trama e mi sono lasciata conquistare senza in realtà avere idea di quel che avrei trovato in questo romanzo:
“Nero mezzanotte con una punta di luna, indaco che sa di mirtillo, giallo della pesca matura un attimo prima che si stacchi dal ramo: Mio sa cogliere e nominare tutti i colori del mondo. Ha appreso l’arte dei dettagli invisibili guardando danzare ago e filo sui kimono da sposa, e ora i colori sono il suo alfabeto, la sua bacchetta magica, il suo sguardo segreto.
Aoi, invece, accompagna le persone nel giorno più buio: lui prepara chi se ne va e, allo stesso modo, anche chi resta. Conosce i gesti e i silenzi della cura. All’inizio sembra l’amore perfetto, l’incanto di chi scopre una lingua comune per guardare al di là delle cose. Ma il loro incontro non è avvenuto per caso”
Mio e Aoi saturano queste poche pagine con le loro fragilità, con le loro ferite scoperte, con i propri punti deboli che in realtà non sono davvero debolezze. Le Vite Nascoste dei Colori è un delicato e accurato scorcio sulle vite dei sue protagonisti, e non solo, perché il racconto coinvolge le rispettive famiglie e il passato. Si tratta di un libro così intimo che ogni tanto vi sembrerà di spiare le loro esistenze di nascosto, di entrare in una stanza senza permesso, di scorgere troppo.
Il libro inizia bianco, poi si riempie di colori, di tutte le gamme e le sfumature esistenti, e poi si chiude con lo stesso luminoso bianco con il quale è iniziato.
Se dovessi descrivere questo romanzo con una sola parola probabilmente direi “carezza”.
Laura Imai Messina ha ricamato una storia semplice e complessa al tempo stesso, lo ha fatto con la rispettosa delicatezza tipica degli autori giapponesi, dipingendo immagini indelebili e precisissime di Tokyo e non solo. E sì, mi ha fatto risentire la nostalgia del mio amato Giappone.
Io l’ho ascoltato su Audible, letto magistralmente da Valentina Carnelutti, quasi otto ore di puro piacere.