Quando l’ho visto ho pensato: sarà un interessante libro per ragazzi. Deve avermi ingannato la copertina rigida, il formato grandicello, la grafica elegante ma non formale.
Alla faccia del libro per ragazzi. “Gli amici silenziosi” è un noir, un lento thriller psicologico, un romanzo storico e una sceneggiatura per film angoscianti con protagonista Nicole Kidman o Mia Wasikowska..
Al centro del romanzo c’è Elsie, una donna ricoverata all’ospedale di St. Joseph, un manicomio. Riporta gravi ustioni su tutto il corpo e ha perso gran parte della memoria. Eppure il dottor Shepherd deve riuscire a sbloccare la sua mente perché su di lei pendono accuse molto gravi: aver ucciso quattro persone e aver dato fuoco alla villa The Bridge.
E così torniamo all’inizio di tutto, quando era solo una donnina incinta, appena diventata vedova. La morte improvvisa, e misteriosa, del marito Rupert la porta a vivere nella villa di campagna della famiglia di lui. I Bainbridge. Con lei andrà anche Sarah, la cugina del marito. La villa è disastrata e cupa e come se non bastasse degli inquietanti sibili legnosi rovinano il sonno di Elsie. Gli abitanti del villaggio vicino detestano la villa e l’unico che sembra non avere il terrore per l’edificio e per i suoi abitanti è il prete, che spiega a Elsie e Sarah che i numerosi rinvenimenti di scheletri non hanno aiutato la popolazione a simpatizzare con il luogo. Ottime prerogative.
I rumori notturni (ss ss ss) vanno avanti fino a che le cameriere spiegano a Elsie che provengono dal solaio, e che probabilmente si tratta di topi. Topi? Macchè! La villa nasconde segreti che vanno aldilà di ogni immaginazione.
Le due donne troveranno i diari della padrona di casa del 1635, tale Anne Bainbridge, famosa per possedere abilità particolari. Se la cavava con le erbe, faceva piccoli incantesimi e prevedeva parecchie cose. Quel che però la rendeva una vera strega è l’aver avuto una figlia quando sarebbe dovuto essere impossibile. Anne desidera così ardentemente una femmina che usa tutti i suoi poteri per avere Hetta. La pozione che l’ha creata però non ha funzionato del tutto perché la piccola è nata con la lingua mozzata (fosse l’unica peculiarità).
Nel 1865, Elsie e Sarah sono preoccupate per i molteplici bassorilievi lignei e dipinti che continuano a sbucare in giro per casa, i famosi Amici Silenziosi che Anne Bainbridge aveva comprato per fare colpo su re Carlo I e la moglie, loro ospiti nel ‘600.
Questi terrificanti dipinti iper-realistici rappresentano vari personaggi della villa e piano piano piegano l’animo di Elsie e della servitù di The Bridge. Gli occhi degli Amici a volte si muovono, a volte gli Amici stessi si spostano da una stanza all’altra. Poi c’è la piccola nursery, che inizialmente appare perfettamente ordinata e pulita come se un bimbo ci avesse vissuto fino a poco prima, e poi torna ad essere polverosa e abbandonata. C’è una misteriosa impronta sul vetro di una finestra, appartenente si sicuro a un bambino, segatura sparsa di qua e di là, una preziosa collana di diamanti appartenuta ad Anne, una mucca di nome Beatrice e un gatto nero. Gli ingredienti del romanzo!
I segreti di casa Bainbridge sono molto più oscuri di quel che può sembrare inizialmente.
PICCOLI SPOILER E RIFLESSIONI
Questa volta vi evito i grandi spoileroni, perché 370 pagine scorrono in fretta! La scrittura di Laura Purcell è pulita, semplice. Talvolta leggermente immatura. La parte più storica del libro non è mai approfondita, non c’è un vero e proprio studio delle epoche ma la trama funziona comunque, si sviluppa con i giusti tempi e non ci sono mai parti noiose. Ma… poteva essere migliore. Poteva essere molto di più. Certi aspetti, al contrario, erano a mio avviso superflui come ad esempio gli abusi subiti da Elsie quando era piccola, la morte dei suoi genitori, il rapporto morboso con suo fratello o quello tra la governante e le altre domestiche.
Un difetto del libro? Troppo paranormale. Certi aspetti spiritici/magici è sempre meglio che siano impercettibili. Una cosa è avere il dubbio che gli Amici siano vivi, un’altra è vederli muoversi ogni due pagine!
Un pregio? Il karma famigliare dei Bainbridge è molto affascinante così come la suspance che accompagna i vari piccoli episodi e le vicende di Anne.
Mette ansia? Sì, ma io sono sempre stata particolarmente sensibile agli “horror con bambini”! Comunque me lo sono gustata, perché è senza dubbio una lettura piacevole. Ma non leggetelo se siete in dolce attesa.
VOTO: 8